UNA TERRA DAVVERO... PIATTA.
- Andrea
- 25 mai 2023
- 9 min de lecture
E se i terrapiattisti avessero ragione?
No, ovviamente, sappiamo bene che la Terra non è piatta, ma nel sistema solare è stato recentemente scoperto un pianeta piatto... davvero.
Battezzato Haumea, si trova nella cintura di Kuiper e presenta delle particolarità che fanno di questo pianeta un corpo celeste davvero straordinario.
Il video esplora in modo semplice le leggi della fisica che determinano la forma sferica dei pianeti... ad eccezione delle circostanze del tutto eccezionali riscontrate sul pianeta Haumea.
Sappiamo tutti cos’è il terrapiattismo, quella… corrente di pensiero che, contro ogni evidenza scientifica, sostiene che il nostro pianeta sia piatto e che tutto ciò che invece ne dimostra la forma sferica sia semplicemente un falso o il frutto di un complotto.
Se è probabile che la vostra indulgenza e la vostra comprensione vacillino di fronte a tanta assurdità, in realtà, sulla possibilità che un pianeta sia davvero piatto… il nostro sistema solare sembra in qualche modo aver dato ragione agli amici terrapiattisti.
IL TERRAPIATTISMO.
Prima di inoltrarci nel nostro racconto di scienze, apriamo una veloce parentesi sul terrapiattismo.
Immaginerete bene che il pianeta piatto di cui vi parlerò in questo episodio… non è la nostra Terra.
E quindi se siete dei terrapiattisti convinti ed avete cliccato su questo video per sbaglio o pensando di trovare argomenti qui a supporto della vostra idea, temo rimarrete molto delusi. E questa volta non so nemmeno se davvero valga la pena che io vi inviti a restare comunque fino alla fine del video, perché so’ che nessun argomento vi sposterà dalle vostre convinzioni.
Se io vi parlassi delle evidenze scientifiche che dimostrano il contrario delle vostre teorie, direste che sono il frutto di una manipolazione che si insinua fin dentro il sistema di istruzione e che contamina tutto il sapere umano. Se vi spiegassi le leggi della fisica che determinano la sfericità dei corpi celesti, direste semplicemente che sono sbagliate e se vi citassi le testimonianze dirette degli oltre 600 astronauti che dall’inizio del programma spaziale hanno potuto osservare la terra dalla spazio, direste che sono tutti dei bugiardi al servizio di un potere occulto che nasconde sconcertanti verità.
E se io insistessi con ulteriori argomenti…probabilmente la discussione non finirebbe nel migliore dei modi.
In tutta onestà, il terrapiattismo non solo mi lascia perplesso, ma forse un po’ mi spaventa anche. Non perché sia una minaccia alla cultura scientifica, perché non lo è… ma perché dietro l’innocua stravaganza della teoria che propone, si annidano dei moventi identificabili in un generale “bisogno di rivalsa verso un mondo percepito come oppressore” tali da chiedersi se un giorno non possano degenerare in qualcosa di molto meno innocuo.
Credo che il terrapiattismo richieda un approccio più attento rispetto ad una superficiale derisione o ad una semplice attesa che, come ogni sciocchezza, passi di moda.
Perché anche se e quando la teoria della terra piatta passasse di moda, le motivazioni di fondo resterebbero e non farebbero altro che spostarsi altrove, su altre convinzioni e su altre ideologie da difendere ad ogni costo e contro ogni ragionevolezza.
L’EQUILIBRIO IDROSTATICO E LA FORMA SFERICA.
Un corpo celeste sufficientemente massivo tenderà sempre a strutturarsi in una forma sferica, in conseguenza di un fenomeno conosciuto come “equilibrio idrostatico”.
L’equilibrio idrostatico è la condizione di un corpo che si verifica quando le diverse forze che ne plasmano la forma sono bilanciate e si annullano in ogni suo punto. Nelle stelle, per esempio, l'equilibrio idrostatico è raggiunto quando l’energia sprigionata dalla fusione nucleare compensa il collasso gravitazionale degli strati esteriori. Mentre nel caso dei pianeti, la forza che compensa la gravità che tende a comprimere il materiale verso il centro, è la resistenza del materiale stesso alla deformazione e alla compressione.
E quando un corpo celeste raggiunge questo stato di equilibrio, la materia che lo compone si dispone in modo uniforme in tutte le direzioni, ovvero si distribuisce intorno al centro del pianeta dando origine ad una forma sferica, poiché questa è la disposizione della materia che minimizza la superficie totale di un corpo e che quindi riduce al minimo la quantità di energia necessaria per mantenere questo stato di equilibrio.
E questo è sostanzialmente il motivo per cui, in condizioni normali, un pianeta sarà sempre sferico.
L'equilibrio idrostatico, e quindi la forma sferica, sono il primo criterio, dopo l’appartenenza ad un sistema stellare, con cui l’Unione Astronomica Internazionale definisce, classifica e distingue i pianeti dai corpi celesti minori quali comete, asteroidi e oggetti transnettuniani… che non hanno raggiunto una massa tale da far sì che la forza di gravità sia sufficiente per vincere la resistenza di altre forze e per disporre la materia in una forma sferica.
Ma c'è un corpo celeste recentemente scoperto ai confini del sistema solare che, malgrado sia da considerarsi un pianeta poiché possiede una massa sufficiente per raggiungere l'equilibrio idrostatico, presenta una caratteristica insolita: la sua forma non è sferica come le leggi della fisica generalmente prevedono, ma è piuttosto... piatta.
VELOCITA’ DI ROTAZIONE E FORZA CENTRIFUGA.
La terra, come qualsiasi corpo che ruoti su stesso, è soggetta ad una forza centrifuga che spinge la materia di cui è composta verso l’esterno opponendosi parzialmente alla forza di gravità che invece la compatta verso il centro.
Convenzionalmente si considera che la velocità di rotazione della terra sia di 1700 km/h, ma in realtà questa è la velocità rilevata all’equatore, perché in corrispondenza del circolo polare artico, per esempio, la velocità è di appena 750 Km/h, meno della metà, mentre in corrispondenza dei poli la rotazione è assente.
Questa differenza di velocità tra diverse latitudini può essere facilmente compresa considerando 2 punti lungo uno stesso meridiano terrestre, uno situato all’equatore l’altro al circolo polare. Entrambi i punti inizieranno e termineranno una rotazione completa esattamente nello stesso istante, poiché rimarranno sempre paralleli ed allineati sul medesimo meridiano mentre la terra ruota su stessa. Tuttavia la circonferenza terrestre all’equatore rappresenta una distanza maggiore da percorrere rispetto a quella al circolo polare. Di conseguenza il punto sull’equatore avrà una velocità di rotazione superiore rispetto al punto sul circolo polare.
E se è vero che la velocità di rotazione e la forza centrifuga che ne deriva non sono sufficienti ad opporsi alla gravità al punto da espellere la materia o farci proiettare nello spazio, sono comunque sufficienti a creare un rigonfiamento all’equatore e un leggero schiacciamento ai poli, facendo sì che i pianeti non siano delle sfere perfette. Per questo, ai poli, la distanza tra la superficie terrestre e il centro è di circa 20 km inferiore rispetto alla distanza che si registra all'equatore, e il peso di un oggetto all'equatore è circa dello 0,4% inferiore rispetto al suo peso misurato ai poli. Ciò accade perché la maggiore forza centrifuga all'equatore "sottrae" l'oggetto alla forza di gravità più di quanto avvenga ai poli, dove la velocità di rotazione è inferiore.
Detto ciò, ora sarebbe interessante chiedersi quanto potrebbe accentuarsi questo schiacciamento ai poli, ovvero questo accenno di appiattimento, se la terra o un qualsiasi altro pianeta avesse una velocità di rotazione estrema. Fino a che punto la forza centrifuga potrebbe opporsi alla gravità e fino a che punto potrebbe deformare un pianeta?
Senza allontanarci troppo nel cosmo, possiamo già osservare ciò che accade a Saturno. La velocità di rotazione al suo equatore è di quasi 35.000 km/h, circa 20 volte superiore a quella della Terra, e il conseguente schiacciamento ai poli è più evidente rispetto a quello appena percettibile sul nostro pianeta.
Ma Saturno… non è certo il pianeta piatto di cui voglio raccontarvi la storia.
UN PIANETA DAVVERO PIATTO.
Ai confini del sistema solare si trova la cintura di Kuiper, una vasta regione che si estende oltre l'orbita di Nettuno e che è composta principalmente da una moltitudine di frammenti di ghiaccio e roccia. E in mezzo a questo sciame di corpi celesti minori si trovano anche dei pianeti nani, così definiti dall’Unione Astronomica internazionale, poiché, sebbene abbiano una massa sufficiente per raggiungere l'equilibrio idrostatico e assumere una forma sferica, non soddisfano il secondo requisito che caratterizza i pianeti principali, ovvero l’aver ripulito la propria orbita dalla presenza di altri corpi celesti di dimensioni paragonabili.
Questo è il principale motivo per cui Plutone, a lungo considerato il nono pianeta, nel 1992 è stato riclassificato come pianeta nano, in seguito alla scoperta di numerosi altri pianeti di dimensioni simili che facevano sì che Plutone non fosse più il corpo dominante della sua regione orbitale.
Tra questi nuovi pianeti nani scoperti nella cintura di Kuiper, meno noti al pubblico rispetto a Plutone, si trovano Eris, Sedna, Makemake, Orcus e... Haumea.
La scoperta di Haumea è stata ufficialmente annunciata nel 2005 dopo una controversia tra l’astronomo americano Mike Brown, già noto per la scoperta altri oggetti transnettuniani, e lo spagnolo José Ortiz Moreno.
Nel 2004 il team di Mike Brown individuò la presenza di un nuovo oggetto nella cintura di Kuiper ed iniziò a riunire tutti i dati e gli elementi necessari per annunciare la scoperta. Tuttavia un team spagnolo guidato dall'astronomo Ortiz Moreno lo bruciò sul tempo e nel 2005 ufficializzò la scoperta del nuovo pianeta nano comunicandola all’Unione Astronomica Internazionale. Inizialmente, Mike Brown riconobbe sportivamente il merito della scoperta ai colleghi spagnoli, finché non si accorse che questi ultimi avevano avuto accesso ai suoi registri di osservazione pochi giorni prima dell'annuncio della loro scoperta. Li accusò allora di frode, dando inizio a una disputa sulla paternità della scoperta, che si risolse in favore del team spagnolo. La scelta del nome fu tuttavia lasciata agli americani che lo battezzarono Haumea, dal nome della dea hawaiana della fertilità.
Haumea ha una massa di circa un terzo di quella di Plutone e 1400 volte inferiore a quella della Terra. Il suo periodo orbitale intorno al Sole è di 288 anni, con un'eccentricità e un'inclinazione maggiori rispetto a quelle degli 8 pianeti del sistema solare, ma senza raggiungere gli estremi di altri corpi transnettuniani, come per esempio Sedna che orbita ad una distanza tale da completare una rivoluzione intorno al Sole in oltre 11.000 anni, oppure Eris che ha un'inclinazione rispetto al piano dell'eclittica di quasi 45 gradi.
Ciò che rende Haumea un pianeta dalle caratteristiche uniche nel sistema solare è il fatto che, nonostante abbia una massa sufficiente per raggiungere l'equilibrio idrostatico e la classificazione di pianeta nano, la sua velocità di rotazione è tale da rendere estremi il rigonfiamento all’equatore e lo schiacciamento ai poli provocati dalla forza centrifuga.
Haumea è piatta.
Se la lunghezza del suo asse equatoriale è simile a quella di Plutone, la sua altezza, o meglio l’asse lungo i poli, misura appena la metà.
Haumea ruota su stessa in meno di 4 ore, ad una velocità più elevata di qualsiasi altro corpo in equilibrio idrostatico nel sistema solare. Una velocità che si stima non sia lontana dal quel limite oltre il quale la forza centrifuga sovrasterebbe la forza di gravità, disgregando il pianeta in mille pezzi.
E’ ragionevole pensare che questa velocità di rotazione eccezionale sia il frutto della collisione con un altro corpo celeste, la stessa che avrebbe anche dato origine alle 2 piccole lune, Hi’iaka e Namaka, che orbitano intorno al pianeta.
L'elevato valore di albedo di Haumea, ovvero la sua elevata capacità di riflettere la luce, ha permesso anche di determinare la presenza di un strato di ghiaccio che ricopre quasi interamente la sua superficie rocciosa, che presenta una grande macchia rossastra la cui natura è ancora oggetto di discussione.
Nel 2017, durante il transito di Haumea davanti ad una stella dal nome poco seducente (URAT1 533-182543,) è stato possibile rilevare anche la presenza di una sottile struttura di anelli dello spessore di appena 70 km.
E se tra i pianeti maggiori sappiamo già da tempo che Saturno non è l’unico signore degli anelli, poiché anche Giove, Urano e Nettuno ne possiedono, tra i pianeti nani transnettuniani Haumea, per il momento, è l’unica ad avere questa particolarità.
Un pianeta piatto, con 2 lune e circondato da finissimi anelli… Non era certamente il corpo celeste più comune che gli astronomi si sarebbero aspettati di scoprire.
CONCLUSIONE.
Sebbene non sia la terra piatta rivendicata dai terrapiattisti, Haumea conferma una volta di più che nell'infinità del cosmo anche le cose più inaspettate possono esistere.
Spero perdonerete la parentesi poco conciliante nei confronti del pensiero terrapiattista, ma credo non si possa raccontare la storia di Haumea senza citare l’assurda teoria della terra piatta. Non si può parlare di Haumea senza spiegare le dinamiche del tutto eccezionali che ne hanno causato la forma appiattita secondo le stesse leggi della fisica che spiegano perché, in assenza di queste condizioni eccezionali proprie solo di Haumea, un corpo celeste di una certa massa avrà necessariamente una forma sferica.
Ovviamente un affarino strano come Haumea è una tentazione irresistibile per l’esplorazione spaziale e potrebbe diventare l’obiettivo della missione di una sonda. Gli astronomi hanno calcolato una traiettoria di viaggio che partendo il 25 settembre 2025 e utilizzando l’assistenza gravitazionale di Giove raggiungerebbe Haumea in 14 anni, oppure in 16 se la data di lancio fosse il primo novembre 2026.
E quando sarà l’esplorazione spaziale ad annunciare l’esistenza di un pianeta davvero piatto mostrandone anche le immagini ravvicinate, allora forse in quel momento i terrapiattisti abbandoneranno la loro teoria, oramai non più sufficientemente contro-corrente e antiscientifica, e ne abbracceranno un’altra… probabilmente dello stesso stampo. Perché credo che la terra piatta sia per i suoi sostenitori un modo come un'altro per trovare il loro posto nel mondo, per opporsi ad un sistema che avvertono, a torto o a ragione, come la causa della loro insoddisfazione. Un nemico contro cui scagliarsi a testa bassa mettendo in discussione evidenze universali di cui più nessuno dubita, per tutto ciò che ne consegue ma soprattutto per tutto ciò che ne è tristemente all'origine.
Nel frattempo, cari amici, continuate ad appassionarvi di scienze.
FONTI:
https://solarsystem.nasa.gov/planets/dwarf-planets/haumea/in-depth/
https://en.wikipedia.org/wiki/Haumea
https://museoverticale.it/sala-dellastronomia
https://www.youmath.it/domande-a-risposte/view/6599-velocita-della-terra.htm
https://en.wikipedia.org/wiki/Centrifugal_force#Earth
https://it.wikipedia.org/wiki/Saturno_(astronomia)
https://en.wikipedia.org/wiki/Hydrostatic_equilibrium
https://it.wikipedia.org/wiki/Raggio_terrestre




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