IL SEGNALE WOW. UN CONTATTO EXTRATERRESTRE?
- Andrea
- 14 févr. 2023
- 9 min de lecture
Il racconto di un segnale unico nella storia dell’astronomia: il segnale “Wow”. Registrato nel 1977 dal telescopio Big Ear, presenta delle caratteristiche per cui nessun fenomeno naturale ad oggi conosciuto sembra poter esserne l’origine… ed anzi corrisponde a quanto ci si potrebbe aspettare se una civiltà extraterrestre volesse contattarci.
Contrariamente alle teorie di un presunto oscurantismo scientifico che coprirebbe segreti non divulgabili, la scienza in verità si interroga molto seriamente sul tema degli extraterrestri e schiere di astronomi, fisici, biologi stanno da tempo cercando attivamente prove della loro esistenza, in particolare ascoltando il cielo in cerca di eventuali messaggi,
« peccato che in 60 anni di ascolto non abbiano mai ricevuto nulla di extraterrestre… »
Su questo non ci metterei la mano sul fuoco…
CHI VUOLE SAPERE?
Oltre a voi che state guardando questo video, chi altri si interessa agli extraterrestri? Chi vorrebbe sapere la verità su se ci sono, dove sono, come sono fatti e perché non ci contattano? Chi? Eh bene, io credo che ogni essere umano che possa permettersi il lusso di porsi domande esistenziali, sia in qualche modo interessato al mistero degli extraterrestri.
Il perché sarebbe forse troppo lungo o filosofico da approfondire, ma credo che se un ipotetico genio della lampada potesse rivelarci 3 verità a scelta, quella degli extraterrestri sarebbe tra le scelte di quasi tutti noi… anche di coloro che con superiorità vi dicono che non gliene frega più di tanto.
Chi più, chi meno, chi con un approccio scettico, chi con la voglia credere… tutti guardano, almeno con la coda dell'occhio, a cosa si dice sugli extraterrestri.
Ma da quando tutto questo interesse di massa? Dall’antichità? Da sempre? No, non da sempre… perché l’umanità ha prima dovuto acquisire e consolidare determinate conoscenze scientifiche prima di essere pronta a farsi certe domande. Perché… se gente come Galileo e Copernico non avessero rischiato il rogo per convincerci che la terra non è il centro di tutto… e che non è piatta, oggi non avremmo le basi per considerare l’ipotesi che altri esseri intelligenti possano popolare il cosmo.
Alcune scoperte scientifiche che oggi diamo per scontate e che fanno parte della cultura di base, sono in realtà conquiste relativamente recenti.
Per esempio, sapete da quanto tempo siamo a conoscenza dell’esistenza di altre galassie oltre la nostra? Da nemmeno 100 anni.
Solo nel 1929, Edwin Hubble, che prima di dare il nome a un telescopio è stato uno dei più grandi astronomi della storia, calcola la distanza di alcune stelle particolari, delle variabili cefeidi, e scopre che queste si trovano 2,5 milioni di anni luce di distanza, quindi ben oltre ai confini della via Lattea. Questo significava che quella nebulosa in cui queste stelle lontane erano immerse non era una regione della nostra galassia, bensì una vera e propria galassia a sé stante. Era la galassia di Andromeda, la prima di una lunga serie che verrà scoperta.
Fino ad allora si pensava che il cosmo si limitasse alla nostra via Lattea, vastissima… ma non infinita, e ora, con la scoperta di Hubble, tutto ad un tratto l’umanità prende coscienza di essere meno di un granello di sabbia nel cosmo. L’universo diventa ora praticamente infinito.
E quindi, solo ora in quest’epoca recente, in questa infinità di spazio, con un'infinità di galassie che contengono un’infinità di stelle e di pianeti, diventa legittimo chiedersi perché mai dovremmo essere soli.
LA RICERCA DI EXTRATERRESTRI.
Negli anni 60, il mondo comincia seriamente ad interessarsi agli extraterrestri, e non solo i giornali in cerca di articoli sensazionalistici… ma anche il mondo della scienza che se probabilmente non prende troppo sul serio le vicende di Roswell e degli avvistamenti alieni, comincia a interrogarsi sul posto che l’uomo occupa nel cosmo.
Nel 1961, l’astronomo americano Frank Drake propone al mondo la celebre equazione che porta il suo nome e di cui abbiamo già parlato nel video sul Paradosso di Fermi, che vi invito a guardare se vi interessano le teorie sugli extraterrestri. In questa equazione Drake propone un approccio matematico per stimare il numero di civiltà aliene potenzialmente esistenti nella nostra galassia ed in grado di comunicare con noi abitanti del pianeta terra.
Nasce così il programma SETI, acronimo di Ricerca di Intelligenza Extra Terrestre, di cui Frank Drake sarà il padre fondatore e direttore fino alla sua morte nel settembre 2022.
Il SETI… non è club di fanatici ufologi o amanti di fantascienza, ma è un programma di ricerca scientifica che fu in parte finanziato dalla NASA e a cui aderirono astronomi del più alto calibro, come Carl Sagan… che credo non abbia bisogno di presentazioni.
La missione del SETI si articola in diverse attività, ma quella che ci interessa per questo racconto è l’utilizzo di radiotelescopi per l’ascolto del cielo, in cerca di segnali emessi da un’altra civiltà.
Ma per avere una minima speranza di intercettare qualcosa… bisogna prima chiedersi cosa e dove cercare esattamente, ovvero farsi la domanda: se una civiltà extraterrestre volesse contattarci, o volesse semplicemente inviare un messaggio nel cosmo sperando che qualcuno lo intercetti, in che modo lo farebbe? Con quali tecnologie?
Perché scandagliare l'intero cielo su ogni frequenza possibile… sarebbe come per un cacciatore sparare un colpo in aria sperando che una preda passi di lì per caso.
Innanzitutto ci si aspetta un segnale di una certa intensità, ben al di sopra di quel rumore di fondo che si trova nell’universo che è costituito dalla cosiddetta “radiazione cosmica di fondo”, un residuo dell’energia sprigionata dal BigBang 14 miliardi di anni fa.
Inoltre è probabile che la trasmissione di un segnale artificiale non sia omnidirezionale come lo sono di solito le radiazioni emesse da fenomeni naturali, ma avvenga piuttosto lungo una direzione ben precisa, il che però pone il problema di dover avere la fortuna di trovarsi lungo questa direzione per poterla intercettare.
Poi si potrebbe ragionevolmente presupporre che se una civiltà extraterrestre volesse trasmettere un segnale lo farebbe probabilmente su una banda molto stretta, ovvero farebbe passare un certo volume di informazioni su un canale che utilizza una gamma di frequenze ridotte. limitando così la dispersione del segnale su lunghe distanze nonché i costi della trasmissione in termini di energia.
E ci sono una frequenza e una lunghezza d’onda ben precise che i gli astronomi ascoltano con molta attenzione, e che situano sulla cosiddetta riga a 21 centimetri dell’idrogeno:
« La riga a 21 centimetri dell'idrogeno neutro è una riga spettrale causata da una variazione energetica dell'idrogeno neutro interstellare. Si manifesta ad una frequenza di 1420,405 MHz, equivalente ad una lunghezza d'onda di 21 centimetri. Questa frequenza si trova nelle onde radio ed è usata in astronomia in quanto può attraversare le polveri interstellari. »
Diciamo semplicemente che c’è una frequenza particolare, a 1420 Mhz, che permette alle onde radio di attraversare il cosmo più facilmente, e quindi un eventuale segnale trasmesso su questa frequenza precisa… potrebbe essere un indizio pesante della volontà di qualcuno di farlo arrivare il più lontano e il più intatto possibile.
Alcuni astronomi chiamano questa frequenza a 1420 Mhz “the watering hole”, l'abbeveratoio, facendo riferimento al fatto che delle eventuali civiltà aliene potrebbero tutte ritrovarsi su questa frequenza di comunicazione particolarmente idonea, come gli animali lo fanno intorno ad una pozza d’acqua per abbeverarsi.
Un accordo internazionale vieta addirittura l’utilizzo di questa frequenza da parte dei trasmettitori terrestri proprio per lasciarla libera per ascolto del cosmo.
Quindi, per riassumere, i segnali candidati ad essere l’opera di una civiltà extraterrestre, ci si aspetta che siano: di forte intensità, trasmessi su banda stretta, con una direzione ben definita e non omnidirezionale e soprattutto trasmessi sulla riga a 21 centimetri dell’idrogeno a una frequenza di 1420 Mhz.
« E abbiamo mai ricevuto segnali con queste caratteristiche… ? »
SI…
IL SEGNALE WOW.
Nella notte del 15 agosto 1977, l’astrofisico americano Jerry Ehman, nell’ambito del progetto SETI, ascolta il cielo con il radiotelescopio Big Ear, “il grande orecchio, nello stato dell’Ohio.
E per intenderci ascoltare il cielo in astronomia non significa farlo con le cuffie alle orecchie come Jodie Foster, perché in realtà Big Ear non registra nemmeno segnali, ma rileva solo la loro intensità, la loro potenza, perché dopo già 20 anni di ascolti deludenti, si capì che prima di riempire terabyte di file audio con nient’altro che del rumore cosmico di fondo, bisognava prima intercettare un segnale che valesse la pena di essere analizzato.
Un dettaglio che ha la sua importanza, perché sul web troverete delle presunte registrazioni che rivelerebbero un messaggio contenuto nel segnale WOW… ma sono dei fake, perché l'unico dato a disposizione è la sua intensità. Il radiotelescopio Big Ear registrava solo la potenza dei segnali, non un loro eventuale contenuto.
E la registrazione si presenta con righe di valori che si stampano ogni 12 secondi, dove le colonne corrispondono alle diverse frequenze. L’ampiezza della frequenza di ogni colonna è di soli 10 Khz circa, quindi un segnale stampato su una sola di queste colonne, vorrà dire che è su una banda di trasmissione piuttosto stretta.
I valori da 0 a 9 corrispondono all’intensità del segnale, e se il segnale è più forte, dopo il 9 si usano le lettere da A, che corrisponde a un valore di 10 a Z che corrisponde a 35.
Un vuoto o un 1, significano che la potenza del segnale non supera la radiazione cosmica di fondo, e da questa stampa si capisce bene che in quella sera del 15 agosto, così come per tanti anni precedenti, Big Ear non registra nient’altro che rumore di fondo….
...fino alle 22:15, quando un valore passa improvvisamente da 0 a 6, e 12 secondi dopo si stampa per la prima volta una lettera, la E che corrisponde al valore 14, poi Q, la potenza del segnale raggiunge il culmine a U che corrisponde al valore 30, prima di cominciare a ridiscendere a J, poi 5… poi.. più nulla.
Jerry Ehman, esterrefatto, cerchia con la penna rossa questo passaggio e vi scrive affianco l’esclamazione WOW, facendo passare alla storia questo segnale, come il segnale WOW.
Le antenne di Big Ear erano fisse, e quindi sono state in grado di ricevere il segnale solo nei 72 secondi in cui la rotazione della terra le ha puntate verso la zona del cielo da cui proveniva il segnale, nella costellazione del sagittario in prossimità dell’ammasso globulare M55.
Ehman si affrettò a ricalibrare le antenne verso la direzione interessata, ma il segnale era definitivamente scomparso. Per più di 20 anni sono stati effettuati ascolti nei pressi di quella zona del cielo con radio telescopi sempre più sensibili, ma non fu mai più rilevato niente di simile al segnale Wow.
Un segnale di incredibile intensità, il più potente mai rilevato fin ad oggi, con una direzione ben precisa, su una banda stretta… indovinate un pò… precisamente sulla famosa frequenza di 1420 Mhz, l’abbeveratoio. Tutto ciò che ci si poteva aspettare da un segnale proveniente da una civiltà extraterrestre.
Nessun fenomeno naturale ad oggi conosciuto potrebbe emettere un segnale con queste caratteristiche.
SAPREMO MAI LA VERITÀ?
Come immaginerete, numerose teorie sono state avanzate sull’origine di questo segnale, compresa quella che si trattasse semplicemente di un bug del radio telescopio.
C’è chi sostiene che sia in realtà di origine terrestre, poiché malgrado il divieto di usare la frequenza di 1420 Mhz, in piena guerra fredda non sarebbe poi così sorprendente se qualcuno avesse violato l’accordo internazionale per attività di spionaggio, ma… le caratteristiche del segnale sembrano farlo provenire da molto lontano, quindi l’ipotesi che sia qualcosa di terrestre, per il momento fa davvero pochi seguaci.
Più recentemente, nel 2015 Antonio Paris, professore di Astrofisica in Florida, ipotizzò che il segnale fosse stato generato dal passaggio contemporaneo delle comete Christensen e Gibbs, non ancora conosciute nel 1977 e che il 15 agosto si sarebbero trovate in linea con la supposta zona di origine del segnale. Ma analisi successive smentiranno piuttosto unanimemente anche questa ipotesi cometaria.
Non si può non considerare l’ipotesi di una pulsar, una stella di neutroni estremamente densa che ruota vertiginosamente sul proprio asse emettendo dei segnali radio di incredibile regolarità e potenza, che già in altre occasioni anche dopo al segnale Wow hanno indotto in errore gli astronomi. Ma... ad oggi non si conoscono pulsar esistenti in quella zona del cielo in grado di generare un segnale del genere.
E così, una volta scartate le ipotesi che le conoscenze scientifiche attuali siano in grado di formulare, resta l’ipotesi di una civiltà extraterrestre.
Perché c’è un altro dettaglio importante di cui non abbiamo ancora parlato e che accresce ancora di più la dose di mistero attorno a questo segnale : Big Ear utilizzava 2 antenne distinte che puntavano in zone leggermente diverse del cielo, e quindi qualsiasi segnale registrato dalla prima antenna avrebbe dovuto essere registrare pochi minuti dopo anche dalla seconda antenna. Ma per il segnale WoW non fu così, la seconda antenna non registrò nulla, come se il segnale si fosse spento prima di arrivare all’antenna successiva. Come se una freccia di onde radio ci avesse giusto attraversato il tempo di un instante.
Frank Drake emise l’ipotesi che il segnale fosse stato inviato da una civiltà lontana, che avrebbe focalizzato tutta l'energia di emissione in un fascio spaziale molto stretto e soltanto per pochi minuti, in modo che potesse essere ricevuto a grandi distanze. E questo, secondo Drake, spiegherebbe come mai il segnale non fu mai più rilevato ed implicherebbe anche che non fosse destinato a noi in particolare ma a chiunque fosse in grado di riceverlo.
CONCLUSIONE.
La conclusione di questo video si potrebbe limitare a una frase solo: non conosciamo con certezza né la natura né l'origine del segnale Wow.
Un evento che è indiscutibilmente uno dei fatti più marcanti della storia del programma SETI ed è forse ad oggi l’unico vero fenomeno che non si possa escludere che sia l’opera di una civiltà extraterrestre.
Il web spopola di articoli che portano titoli sul mistero finalmente risolto del segnale WOW, ma in verità per il momento il segnale Wow non ha ancora una spiegazione che riscuota l’unanimità o anche solo un largo consenso tra gli esperti, anche quelli più scettici.
Anche se non può essere considerato come una prova scientifica dell’esistenza di altre civiltà nel cosmo, resta comunque un indizio molto molto interessante di cui forse un giorno riusciremo a svelare il mistero,
Ma nel frattempo, cari amici, continuate ad appassionarvi di scienze.
A presto.
FONTI
https://it.wikipedia.org
https://www.seti.org/
https://it.theastrologypage.com/narrowband
https://spiegato.com/cose-la-radio-a-banda-stretta
http://www.aavapieri.org/articoli/radioastronomia.htm
Is Anyone Out There? Frank Drake, 1992. https://www.amazon.com/Anyone-Out-There-Frank-Drake/dp/038530532X




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